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mercoledì 6 giugno 2018

Targa/editto del 28 gennaio 1624

EDITTO PER LA CONSERVAZIONE ET POLITEZZA DELLE FONTANE

SI PROHIBISCE ESPRESSAMENTE A CIASCUNO CHE
NELLE DETTE FONTANE DI QUALSIASI SORTE NON
POSSI NOTARE, LAVAR PANNI, STRACCI, BARILLI,
COPPELLE, SECCHI, TAVOLE ET ALTRE SORTE DI
LEGNAMI, OVVERO CANI, GATTI ET ALTRI ANIMALI

2 commenti:

  1. I Papi nelle epoche del loro grande potere "terreno", commissionavano spesso ad illustri architetti, tra le tante grandi cose, anche la creazione e l'edificazione di fontane o fontanelle, affinché anche il "volgo" e certi ambienti, ne potessero godere a loro imperitura memoria. Questo avveniva comportava, fortunatamente, che le facessero in seguito pure restaurare e ripulire, emettendo editti e targhe che oggi fanno sorridere e pensare a quanto poteva essere buffa la retorica del mondo antico, soprattutto nel quattrocento e seicento. Bisogna ricordare che nonostante Roma fosse ricca di fontane, l'acqua nelle abitazioni popolari scarseggiava, quindi tutti coloro che ne erano sprovvisti in casa, dovevano accalcarsi a fontane e fontanelle pubbliche.

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  2. Anche oggi si può affermare, senza ombra di dubbio, che non esiste al mondo altra città così ricca di acque e fontane come Roma. Shelly, grande estimatore dell'abbondanza d'acqua delle strade in questa città, diceva che sarebbero bastate le fontane per giustificare un viaggio a Roma.
    Il grande prestigio della capitale in tema di acque, si deve anche al fatto che la maggior parte del suo rifornimento idrico viene da sorgenti naturali.
    Tutte queste fontane in definitiva, potrebbero apparire come una bizzaria inutile, dei potenti e dei papi di un tempo, ma se provassimo a soffermarci di tanto in tanto, uscendo dall afrenesia e dal traffico caotico di ogni giorno, e se cercassimo di guardarle meglio, e perché no, ad ascoltarle, esse potrebbero offrirci una poesia, un "canto", un'atmosfera sempre diversa, di luogo in luogo.

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