Lo scultore Leonardo Sormani iniziò a scolpire questa fontana su disegno del Della Porta, ancora prima che ne fosse decisa l'ubicazione. Il luogo venne deciso soltanto qualche tempo dopo la commissione, come accadeva spesso a quell'epoca, anche se oggi in effetti può apparire assurdo che si potessero concepire delle strutture architettoniche come le fontane, senza averne ancora deciso la sistemazione. Questo era il procedimento in voga nel periodo del Della Porta (fontaniere ufficiale), il quale in pratica coordinava e dirigeva i lavori, sfornando fontane in serie, senza poter tenere conto degli ambienti in cui si sarebbe deciso di sistemarle. Ma per tornare a questa fontana, si decise infine di collocarla in piazza della Rotonda, dove in seguito subì varie modifiche, come accadeva alla maggior parte di quelle costruite in serie.
Precedentemente, nello stesso luogo, esisteva una semplicissima conca di porfido e due leoni di basalto, fatti porre dal pontefice Eugenio IV nel XV secolo.
Per le maschere il Della Porta si ispirò ai mascheroni di Michelangiolo che lo stesso Giacomo stava facendo scolpire proprio in quel periodo, sui capitelli del palazzo dei Conservatori in Campidoglio.
L'ammasso di rocce, erbe e delfini, con l'obelisco che si erge dal piedistallo al cengtro, fu voluto da Clemente IX nel 1721, opera dello scultore V. Felici e dell'architetto F. Barigioni. Quest'ultimo si preoccupò anche di far trasportare l'obelisco proveniente da Eliopoli, con iscrizioni di Ramses II, dalla vicina piazza di San Macuto e di innalzarlo al di sopra della fontana.
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