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martedì 2 agosto 2011

Fontana del Mascherone di Santa Sabina

Luogo: piazza San Pietro d'Illiria - Autore: (1593) Della Porta e Bartolomeo Bassi (scalpellino) 1936 sistemazione attuale - Committente: SPQR - Acqua: Marcia

Alla sommità dell'Aventino si trova la piazza dedicata a Pietro d'Illiria, un ricco signore che fece costruire, a sue spese la basilica di Santa Sabina. Dalla piazza si accede sia alla chiesa sia al parco Savello, comunemente conosciuto come giardino degli aranci... (questo appellativo deriva dal primo albero di questa essenza piantato in Italia, portato dalla Spagna da San Domenico). Vi è anche una storica fontana: quella del campo Vaccino. Tale ttonome era stato attribuito al Foro Romano, quando dalla metà del '500, la zona era adibita a pascolo di bovini. Benché la zona fosse ricca d'acqua, si dovette attendere l'adduzione a Roma dell'acqua Felice perché si provvedesse a costruire una degna fontana, per adempiere ad una assoluta necessità. La realizzazione fu affidata a Giacomo della Porta che utilizzò una bella vasca in granito circolare, rinvenuta nei pressi dell'arco di Settimio Severo, l'accostò ad una specie di edicola, a volute laterali, su cui aveva fatto incidere dallo scalpellino B. Bassi, un grande mascherone, raccolto nella valva di una conchiglia. L'opera andò a sostituire una modesta vasca, che nel frattempo era stata collocata nel foro, eseguita da Matteo Bartolani. La bella composizione non ebbe tuttavia una lunga vita. La bellezza della vasca aveva suscitato l'interesse di un altro progettista di fontane: Carlo Fontana, che propose di utilizzare la fontana per adornare il piazzale antistante la nuova sede papale e di collocarla ai piedi dei Dioscuri. La sua idea venne approvata nel 1782 e realizzata soltanto nel 1816. La fontana di campo Vaccino aveva subito comunque numerosi maltrattamenti dai carrettieri romani: fu smembrata nel 1815 e il catino portato al monte Cavallo, mentre il mascherone, distrutto il prospetto su cui era poggiato, fu trasferito lungo la riva del Tevere di fronte a San Giovanni dei Fiorentini. Qui fu addossato ad un modesto muro (e l'acqua si raccoglieva in un abbeveratoio) al porto leonino alla Lungara. Ma anche questa fu una sistemazione provvisoria: le inondazioni del Tevere erano divenute sempre più intollerabili e si decise di costruire i muraglioni, anche a scapito della distruzione di importanti opere d'arte , come il porto di Ripetta.. La fontana venne smontata nuovamente e depositata nei magazini comunali nel 1890. Nel 1936 si decise di dare nuovo lustro al vecchio mascherone e di collocarlo sull'Aventino. Qui finalmente il mascherone del Della Porta sembra aver trovato la pace desiderata nella tranquillità dell'Aventino.